PREMIO STREGA 2021

Cari amici della Dante di Madrid,

mercoledì 19 maggio alle ore 18:00 si è riunita telematicamente la Giuria del Premio Strega 2021 del Comitato di Madrid per esprimere il voto di preferenza dei titoli finalisti del Premio Strega 2021.

 Dal 2009 anche la Società Dante Alighieri esprime uno dei voti collettivi che contribuiscono all’elezione della cinquina e del vincitore. Al fine di far conoscere anche all’estero la letteratura italiana contemporanea, il voto viene affidato a lettori selezionati anche tra i comitati esteri. A partire dall’edizione 2020 i circoli di lettura sono costituiti presso i Presidi letterari, la nuova rete della Dante che raccoglie i comitati particolarmente attivi nella promozione del libro.

Questo è il quarto anno consecutivo che il Comitato di Madrid partecipa come comitato estero per il Premio Strega poiché nel 2020 è diventato uno dei Presidi Letterari della Dante nel mondo

La riunione è stata presieduta da Donatella Danzi, Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, con la straordinaria partecipazione di Sua Eccellenza Dott. Riccardo Guariglia, Ambasciatore d’Italia a Madrid, il quale ha espresso il suo saluto e ha  sottolineato come, grazie alla letteratura, l’italiano sia diventato una tra le lingue più studiate e apprezzate al mondo. Inoltre, l’Ambasciatore ha poi aggiunto come la lingua e la cultura italiana godano di un grande livello di recettività in Spagna, un fatto dimostrato dal crescente numero di studenti di lingua italiana nel territorio spagnolo.

Come nelle precedenti edizioni la giuria è stata composta da esperti in letteratura e lingua italiana, giornalisti e scrittori.

Segretario Iñigo Moré. I membri della giuria di quest’anno sono stati: Juan Carlos Aparicio Vega, Salvatore Bartolotta, Chiara Cappuccio (e Marco Pioli), Marco Carmello, Sergio Colella, Aurora Conde Muñoz, Giuseppina Danzi, Rachele Facchi, Vicente González Martín, Belén Hernández González, Alberto Luchini, Mirella Marotta, Carla Pispisa, Marco Trombetta, Mercedes Vela Cossio. Assistente Claudia Pirone.

Ha assistito alla riunione anche il giornalista italiano Mauro Bafile, Direttore di “La voce d’Italia”, il quotidiano degli italiani in Venezuela fondato nel 1950 da Gaetano Bafile.

I libri in gara per questa LXXV edizione del Premio Strega sono: Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli); Edith Bruck, Il pane perduto (La nave di Teseo); Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie); Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani); Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza (Mondadori); Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi); Lisa Ginzburg, Cara pace (Ponte alle Grazie); Giulio Mozzi, Le ripetizioni (Marsilio); Daniele Petruccioli, La casa delle madri (TerraRossa); Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza); Alice Urciuolo, Adorazione (66thand2nd); Roberto Venturini, L’anno che a Roma fu due volte Natale (SEM).

Ogni giurato ha avuto modo di esprimere il proprio voto e di spiegarne le motivazioni.

Una prima osservazione fatta dai giurati è che quest’anno predominano i temi della famiglia, del rapporto tra madre, figlie e sorelle (partendo da Splendi come vita di Maria Grazia Calandrone, che narra il difficile rapporto tra una donna e la sua madre adottiva, passando per Cara Pace di Lisa Ginzburg, che tratta della storia di due sorella con lo sfondo della loro casa natale a Roma) della memoria e del ricordo, ne sono un esempio Il pane perduto di Edith Burk e Due vite di Emanuele Trevi e che la casa è un elemento ricorrente in moltissime opere in gara, tra cui Il libro delle case di Andre Tajani, La casa delle madri di Daniele Petruccioli.

Quasi tutta la narrazione si concentra su aspetti intimi della vita, analizzando lo spazio interiore dei personaggi, alternando momenti di azione a momenti di introspezione, sono libri ricchi di citazioni e riferimenti alla cultura pop ma anche alla letteratura classica.

Il libro che ha conquistando il primo posto per la Giuria del Comitato di Madrid è stato Il libro delle case di Andrea Tajani definito da alcuni giurati come “un romanzo sorprendente, in cui l’autore utilizza uno stile poetico per produrre un romanzo biografico, dove la storia e i personaggi vengono raccontati attraverso le case che hanno abitato” un libro dove “l’Io si fa esterno” e diventa un personaggio raccontato da un narratore esterno, onnisciente. Esso rappresenta “i pezzi della nostra vita e gli avvenimenti della storia ne fanno parte, per questo appaiono anche le case di Pasolini (Il Poeta) e di Moro (Il Prigioniero)” la storia narra “delle case abitate da Io, il generico protagonista, che non ha un nome, come non lo ha nessun personaggio, identificati tutti come La Madre, Il Nonno, Il Poeta etc…”

Al secondo posto troviamo Il pane perduto di Edith Burk, “un genere che non finisce mai, è un piacere leggere questi libri che arrivano sempre al lettore con una forza esplosiva”. Si tratta di un libro autobiografico che inizia quasi in “modo fiabesco” con una “bambina bionda che corre scalza per il paese, Sei case”. Votarlo è stato quasi un “dovere kantiano” ha sottolineato uno dei giurati “perché è importante continuare a premiare questi libri di storia collettiva”. È stato fatto notare inoltre che è encomiabile il fatto che questo libro sia stato scritto ad un’età avanzata, che l’autrice abbia avuto ancora una volta il coraggio e la forza per raccontare la sua storia.

Segue il fil rouge della memoria anche il terzo classificato Due vite “un toccante ricordo di due carissimi amici che Trevi ha sentito la necessità di scrivere in primis per sé stesso, per imprimere nella memoria la presenza di queste due persone molto importanti per lui”, il libro racconta “una bellissima descrizione dell’amicizia, espressa con una prosa molto bella da leggere, facile e profonda allo stesso tempo”, “Quest’Opera parla di due vite ma non perché due dei protagonisti sono morti ma perché sono due le vite che ci toccano, la prima quella che viviamo, la seconda quella che vene ricordata dagli altri dopo la nostra  morte”, i giurati hanno molto apprezzato anche i numerosi riferimenti all’arte e alla letteratura, tanto che uno di loro ha affermato: “La genialità del libro è che non sai se stai leggendo un testo di narrativa o un saggio letterario, che permette di conoscere molti artisti”

Questo voto rappresenta le preferenze del Comitato di Madrid, che sono state trasmesse alla Sede Centrale della Società Dante Alighieri e contribuiranno alla prima votazione per selezionare la cinquina finalista.

Il libro più votato dalla Società Dante Alighieri riceverà un riconoscimento a Roma e sarà ospite dei Comitati coinvolti.

Il Comitato di Madrid vota il Premio Strega 2020

Cari amici della Dante di Madrid, in questo momento di forzato isolamento cerchiamo di continuare a rimanere in contatto e a lavorare.

Cerchiamo di fare in modo che la cultura non si fermi, oltre i confinamenti e le chiusure forzate delle frontiere.

Per questo, giovedì 4 giugno si è riunita telematicamente la Giuria del Premio Strega 2020 del nostro Comitato  per esprimere il voto di preferenza dei titoli finalisti al Premio Strega 2020.

Dal 2009, infatti, anche la Società Dante Alighieri esprime uno dei voti collettivi che contribuiscono all’elezione della cinquina e del vincitore.

La Dante di Madrid, oltre ad essersi confermata per il terzo anno consecutivo Comitato estero al Premio Strega, è stata insignita quest’anno di un nuovo riconoscimento, costituendosi come Presidio Letterario, la nuova rete della Dante che raccoglie i comitati particolarmente attivi nella promozione del libro.

La riunione è stata presieduta da Donatella Danzi, Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, con la straordinaria partecipazione di Sua Eccellenza Dott. Riccardo Guariglia, Ambasciatore d’Italia a Madrid, il quale ha dato il suo saluto iniziale ed ha espresso il suo grande interesse verso la cultura come mezzo di cooperazione e unione tra i paesi.

La giuria del Comitato di Madrid, come nelle precedenti edizioni  è stata composta da esperti in letteratura e lingua italiana, nonché da scrittori e giornalisti.

I membri della giuria, sono stati: Salvatore Bartolotta, Chiara Cappuccio, Salvador Cobo, Sergio Colella, Giuseppina Danzi, Rachele Facchi, Vicente González Martín, Alberto Luchini, Carmen Marchante, Mirella Marotta, Alberto Ojeda, Marco Pioli, Carla Pispisa, Mercedes Rodríguez Fierro, Marco Trombetta, Leonardo Vilei.

Non presente alla riunione  Rachele Facchi che ha comunicato il suo voto al Segretario della giuria Iñigo Moré.

Ha assistito alla riunione anche il giornalista italiano Mauro Bafile, Direttore di “La voce d’Italia”, il quotidiano degli italiani in Venezuela fondato nel 1950 da Gaetano Bafile.

I 12 libri in gara per la LXXIV edizione del Premio Strega sono:

La nuova stagione (Bompiani) di Silvia Ballestra, Città sommersa (Bompiani) di Marta Barone, Febbre (Fandango Libri) di Jonathan Bazzi, La misura del tempo (Einaudi) di Gianrico Carofiglio, Ragazzo italiano (Feltrinelli) di Gian Arturo Ferrari, Giovanissimi (NN Editore) di Alessio Forgione, Breve storia del mio silenzio (Marsilio) di Giuseppe Lupo, Tutto chiede salvezza (Mondadori) di Daniele Mencarelli, Almarina (Einaudi) di Valeria Parrella, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (Minimum Fax) di Remo Rapino, Il colibrì (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi, L’apprendista (SEM) di Gian Mario Villalta.

Durante la riunione ogni giurato ha avuto l’occasione di esprimere le proprie preferenze e di motivarne la scelta.

Una prima osservazione è stata che gli autori provengono da diverse regioni italiane e ne rispecchiano perfettamente l’ambiente: dalla Napoli di Forgione alla Basilicata di Lupo, dai quartieri-dormitorio di Bazzi alla provincia veneta che dà sfondo a L’Apprendista di Villalta, senza dimenticare la bellissima campagna marchigiana di Ballestra e la Torino degli anni di piombo di Marta Barone. Quasi sempre la narrazione tiene conto della localizzazione ed addirittura in molti romanzi questa viene accentuata dall’uso del dialetto.

Il libro che ha conquistando il primo posto per la Giuria del Comitato di Madrid è stato Il Colibrì di Sandro Veronesi. Per alcuni dei membri della giuria: “un romanzo poliedrico, un’autobiografia che diventa un thriller, drammi familiari che si intrecciano con la psicoanalisi e con la psicologia femminile”, un “grande affresco di una famiglia borghese attraverso diverse generazioni, in cui si scoprono i cambiamenti sociologici di tutta una società e in cui lo stesso concetto di famiglia si sgretola e si dissolve”, con uno “stile narrativo originale, molto ben costruito, con i cambiamenti tra la narrazione in terza persona e lo stile epistolare”, “un protagonista capace di convertire il dolore in energia vitale e di mantenere la forza d’animo di fronte a qualsiasi imprevisto, a qualsiasi avversità. Ha qualcosa di esemplare questa virtù. È resiliente”.

Una storia di dolore e di forza allo stesso tempo, di resistenza e di sopravvivenza, che sicuramente ha qualcosa in comune con Città Sommersa di Marta Barone, classificatasi al secondo posto. I membri della giuria hanno sottolineato: “un libro che parla di un’assenza e colma un’assenza, con uno stile letterario notevolissimo, che mette insieme la memoria, l’indagine storica e l’impossibilità del ricordo come verità definitiva. Lo stile – a tratti persino lirico – è molto curato”. “Un esperimento molto ben riuscito di ripercorrimento di una parte della storia italiana, attraverso la narrazione autobiografica”.

Al terzo posto troviamo La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, che con grande sapienza e “chiarezza della narrazione ci conduce per i meandri sinuosi di un processo penale. Il lettore sa sempre dove si trova, perché Carofiglio lo porta per mano, non si perde mai. Un degno successore dei maestri del giallo italiano”, ha espresso un membro della giuria.

Questo voto costituisce le preferenze collettive del Comitato di Madrid che sono state trasmesse alla Sede Centrale della Società Dante Alighieri e che contribuiranno alla prima votazione per selezionare la cinquina dei finalisti al Premio Strega 2020. L’autore più votato dalla Dante riceverà in giugno a Roma un riconoscimento speciale e sarà ospite nei mesi successivi dei Comitati coinvolti.

Di fronte all’innalzamento di barriere tangibili, come risposta alla sfida che il mondo di oggi sta affrontando con il confinamento – che ha imposto un nuovo modo di vivere, costringendo la società ad un isolamento forzato – la lettura è diventata ancora di più un rifugio, uno spazio illimitato all’interno del quale diventa possibile attraversare orizzonti sconfinati, pur restando fisicamente tra le mura di casa.

All’interno di questo scenario, la Dante non si è fermata, continuando a lavorare per promuovere la cultura e la letteratura italiana nel mondo.

 

AUGURI, PAOLO!

Carissimo Paolo, tanti auguri!

Domenica 12 gennaio Il Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, per festeggiare il compleanno del drammaturgo, scrittore ed accademico italiano Paolo Puppa, ha pubblicato e proiettato per i soci l’intervista realizzata da Donatella Danzi il 15 novembre 2016  e lo spettacolo teatrale LA FAMIGLIA CHE UCCIDE. DUE MONOLOGHI DI E CON PAOLO PUPPA  rappresentato a Madrid il 15 novembre 2016 durante l’evento PAOLO PUPPA A MADRID!

Paolo Puppa è ordinario di storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Venezia.  Alle spalle  volumi su Pirandello, Fo, Rosso di San Secondo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della regia e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su registi come Brook e sul monologo. Ha diretto per la Cambridge nel 2006 come coeditor, The History of the Italian Theatre, e Encyclopedia of the Italian Literature, Routdlege 2007. Nel 2013, Differences on stage, per la Cambridge Scholars 2013, è premiato  col  George Freedley Memorial Award. Nel 2014, La Serenissima in scena: Da Goldoni a Paolini (ETS). Come commediografo, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio (premio Bignami-Riccione ’99).   Si ricordano, in particolare Famiglie di notteVenire, a VeneziaCronache venete e Le commedie del professore.  Sempre nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’ Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso recitato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom. Nel 2015,  il romanzo Ca’ Foscari dei dolori (Titivillus). 

La performance di Paolo PuppaLa famiglia che uccide tratta da Cronache venete, edito da Titivillus, presenta casi clinici che rimandano a miti antichi, calati nel Nord Est italiano (ma agevolmente spostabile in altri territori, anche extra italiani) di oggi, tra disagio, disperazione e paura di vivere. Personaggi appartenenti a mondi classici lontani, tra la tragedia greca e la Bibbia, sbucano fuori in una veste laicizzata e molto prosaica, come la trevigiana Fedra o la Salomè ricca ed annoiata a Pordenone. E ancora Menippo sognatore di voli olimpici per eccesso di psicofarmaci a Montebelluna, Caco killer di Asiago, Filemone vedovo sconsolato al cimitero di Cortina, Tersite pettegolo e folle a Piazzale Roma. Tutti incalzati da pulsioni assassine dentro la famiglia (in un volume precedente l’autore conferiva a simili drammaturgie il titolo significativo di Famiglie di notte), da lutti immedicabili, o da lividi rancori contro congiunti con cui dividere male l’aria di casa. La performance madrilena  prevede due monologhi, ovvero Abramo a Padova Saturno a Mestre. In entrambi, lo sproloquio di un padre  ossessionato da impulsi omicidi verso la propria creatura, realizzati nel sogno, il primo caso, e nella realtà, il secondo. L’intervento drammaturgico e teatrale si inscrive quale omaggio devoto alla grande tradizione del grottesco spagnolo, tra Javier Tomeo e José Sanchis Sinisterra.

Premio Strega 2019, Antonio Scurati è il vincitore della LXXIII edizione

Antonio Scurati è il vincitore della LXXIII edizione del Premio Strega.

Nel suggestivo scenario del Ninfeo di Villa Giulia a Roma si è concluso lo spoglio dei voti che hanno decretato Antonio Scurati il vincitore della 73esima edizione del Premio Strega, il più prestigioso e conosciuto premio letterario italiano. Il suo M. Il figlio del secolo (Bompiani), un volume di oltre 800 pagine – primo di una trilogia – che ripercorre l’ascesa del Duce, dal fascismo delle origini sino all’efferato delitto Matteotti, ha totalizzato 228 voti. L’autrice votata dal circolo dei lettori della Dante, Benedetta Cibrario con Il rumore del mondo (Mondadori) è arrivata seconda con 127 voti; Marco Missiroli con Fedeltà (Einaudi) ha conquistato il terzo posto, 91 voti; quarta Claudia Durastanti con La straniera (La nave di Teseo), 63 voti; e infine Nadia Terranova con Addio fantasmi (Einaudi Stile libero), 47 voti. La giuria dei 660 aventi diritto era presieduta da Helena Janeczek, vincitrice della scorsa edizione con La ragazza con la Leica (Guanda) .

Per il decimo anno, da quando è entrata a far parte della giuria stregata, la Dante ha seguito lo spoglio dei voti in diretta. Il Comitato di Madrid, insieme agli altri Comitati che hanno partecipato al progetto La “Dante” al Premio Strega, ha avuto l’onore di assistere alla importante serata che è stata preceduta da una visita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Condividiamo alcune foto dell’ evento:

Nella foto in alto, i rappresentanti di alcuni dei Comitati che hanno partecipato al progetto La “Dante” al Premio Strega insieme al Segretario Generale della Società Dante Alighieri.

Nel secondo scatto da destra l’autrice Dante, Bendetta Cibrario, seconda classificata al Premio Strega, con la Presidente della Dante di Madrid, Donatella Danzi, e Luciana Zollo, Dante Alighieri di Buenos Aires.

Nella foto, la storica urna creata da Mino Maccari (1898-1989) per la prima edizione del Premio Strega, nel 1947, e utilizzata per molti anni a venire, fino al 1980. L’urna consiste in una scatola di cartone con coperchio. Quest’ultimo è dipinto a gouache e presenta al centro una stretta apertura rettangolare per l’introduzione delle schede di voto. Con il colore rosso l’artista ha scritto a stampatello: “SE LA STREGA HA UNA SCOPA / LA LETTERATURA DEVE AVERE UNO SCOPO”.

Lungo i quattro lati esterni dell’urna si leggono le firme autografe dei vincitori del Premio Strega dal 1947 al 1980, corredate da alcune annotazioni quali l’anno, il titolo del libro e i voti ricevuti; in alcuni casi sono presenti anche il numero dei votanti e la somma del premio percepita in lire.

Se la strega ha una scopa la letteratura deve avere uno scopo. La famosa frase dell’urna creata da Mino Maccari è stata anche il titolo della mostra che il  MuseoNazionale Etrusco di Villa Giulia ha ospitato ospitato dal 3 al 21 luglio. La mostra è nata per valorizzare lo splendido lavoro di restauro, opera dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, che ha riportato l’ urna di voto alle sue condizioni originarie. Insieme all’urna sono state esposte 14 fotografie storiche del Premio, provenienti dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e dalla collezione privata di Giuseppe Garrera, risalenti al periodo in cui l’urna veniva utilizzata, e infine firmata ed esibita come trofeo dai vincitori del Premio, come Comisso, Arpino, Bassani, e molti altri.

NUTRIRSI DI FRIULI VENEZIA GIULIA

NUTRIRSI DI FRIULI VENEZIA GIULIA_immagine evento realizzata da Donatella Madrigal Danzi

Immagine dell’evento realizzata da Donatella Madrigal Danzi

La Società Dante Alighieri – Comitato di Madrid e il Dipartimento di Filologia Italiana dell’Università Complutense di Madrid organizzano, in occasione della Seconda Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’evento culturale dal titolo “NUTRIRSI DI FRIULI VENEZIA GIULIA: tra sapori, cultura e tradizioni di un territorio tutto da scoprire”. 

L’obiettivo della manifestazione è di promuovere la cultura italiana attraverso la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche locali, nel caso specifico quelle della tradizione culinaria friulana.

La IIª Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è inserita nell’ambito delle iniziative promosse dal Protocollo d’Intesa per la promozione dell’Alta Cucina Italiana, sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ed ha l’obiettivo di valorizzare la ricchezza della tradizione enogastronomica nazionale nelle sue molteplici varietà regionali e culturali.

La biodiversità, combinata con diversità culturale, storica, linguistica, economica, sociale e antropologica, fa dell’Italia un unicum nel mondo in campo enogastronomico che merita di essere valorizzato come veicolo di conoscenza e di condivisione dell’identità e della tradizione nazionale.

La manifestazione, articolata in due giornate, si propone quindi di valorizzare il territorio e la cultura friulana attraverso la promozione delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche tipiche.

Nell’evento saranno coinvolti istituzioni e operatori del settore culturale, turistico ed enogastronomico italiano e spagnolo al fine di stimolare la creazione di relazioni strategiche per valorizzare le peculiarità regionali e il Made in Italy a livello internazionale.

L’iniziativa si realizzerà il 20 e il 21 di novembre ed è coordinata da Donatella Danzi, (Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri), e da Giovanna de Filippo (Università Complutense di Madrid).

Madrid, 20 novembre “Nutrirsi di Friuli Venezia Giulia”

ore 17:00 presso

UCM La Facoltà di Filologia Italiana (Edificio D)
Salón de Actos
Università Complutense di Madrid
Calle Profesor Aranguren s/n
28040 Madrid

Interverranno (in ordine alfabetico):

Alessio Bronzin (Ristorante “Là di Boschet”, Tricesimo), Paolo Comelli (Agriturismo “I Comelli”, Nimis), Donatella Danzi (Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri), Mario Del Fabbro (“Il tiramisù, Tolmezzo e la Carnia”), Giovanna de Filippo (Università Complutense di Madrid), Mirella Marotta (Direttrice del Dipartimento di Italiano, Università Complutense di Madrid), Massimiliano Plett (Presidente Slow Food – Friuli Venezia Giulia e Ditta Dall’Ava), Stefania Zorzettig (Ditta Ronchi di San Giuseppe).

Durante l’evento si potranno degustare prodotti tipici della Regione che saranno offerti da alcune aziende rappresentative dell’eccellenza del Friuli Venezia Giulia:

  • Illy caffè, fondata a Trieste nel 1933 da Francesco Illy, viene sempre associata ad altissima qualità e gusto del caffè;
  • DOK Dall’Ava, il cui fondatore Natalino Dall’Ava iniziò la sua avventura di prosciuttaio sin dal 1955 fino a fondare un proprio prosciuttificio, che produce il San Daniele d.o.p., e la prima prosciutteria al mondo;
  • azienda vinicola Ronchi di San Giuseppe, situata nei Colli Orientali del Friuli, che dal secondo dopoguerra, attraverso il lavoro di generazioni della famiglia Zorzettig, coltiva le proprie vigne e produce i propri vini, combinando antica manualità ed esperienze con tecnologie moderne;
  • ditta Savio, da oltre 50 anni nel settore lattiero-caseario, si distingue sia per la continua ricerca di prodotti nuovi, sia per mantenere inalterati i gusti di un tempo delle varie specialità prodotte grazie alle antiche tradizioni locali;
  • FriulTrota, fondata nel 1970 da Giuseppe Pighin, famosa per le sue trote affumicate “La regina di San Daniele”;
  • salumificio Lovison, un grande protagonista della salumeria friulana;
  • Martinig, da oltre un trentennio è sinonimo di gubana artigianale, ha alle spalle l’esperienza ereditata dai vecchi fornai della regione;
  • agriturismo I Comelli che propongono vini, mieli, marmellate e formaggi di produzione propria o degli artigiani locali;
  • Esse di Raveo, azienda dell’area Montana Carnia, che fabbrica biscotti artigianali dal 1920;
  • La Subida, con il suo eccellente formaggio di fossa e il rinomato aceto d’uva;
  • ristorante Là di Boschet di  Tricesimo che ripropone la tipica convivialità dell’osteria friulana in chiave moderna.

L’evento avrà la collaborazione della ditta Medri di Madrid che è tra i primi produttori spagnoli del famoso dolce friulano “Tiramisù” ed interverrà Mario del Fabbro, figlio di Norma Pielli che, nel ristorante dell’Albergo Roma di Tolmezzo, inventò il celeberrimo dolce ora ufficialmente nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), caratteristici del territorio.

Madrid, 21 novembre “Nutrirsi di Friuli Venezia Giulia”

 ore 11:30 presso

UCM La Facoltà di Filologia Italiana (Edificio D)
aula 02.315.0
Università Complutense di Madrid
Calle Profesor Aranguren s/n
28040 Madrid

Giornata dedicata agli studenti della Complutense

Daranno il benvenuto: Donatella Danzi, Presidente Comitato di Madrid Società Dante Alighieri,  Mirella Marotta, Direttrice Dipartimento di Filologia italiana, Università Complutense Madrid, Giovanna de Filippo, docente italiano Università Complutense Madrid

Interverranno in ordine alfabetico gli studenti: Ana Paolomar Martinez: “Tiepolo tra Udine e Madrid”; Elizabet Raiska: “il Friuli Venezia Giulia si presenta”; Daniel Rabal Davidov: “I Grandi dicono così del Friuli Venezia Giulia”

Interverranno inoltre: Alessio Bronzin: “Tipicità alimentare in Friuli Venezia Giulia”; Paolo Comelli: “La realtà degli agriturismi in Friuli Venezia Giulia”; Luca Medri “Come sono diventato imprenditore”; Mario Del Fabbro: “La vera  storia del Tiramisù”; Massimiliano Plett: “Quando lo Slow-Food è salute”; Zorzettig Stefania: “Bere in modo consapevole, bere bene”.

Seguirà un momento conviviale

 L’ingresso è gratuito previa prenotazione a: info@ladantemadrid.com.

Vi aspettiamo!

 

La veste grafica di NUTRIRSI DI FRIULI VENEZIA GLIULIA è curata dalla disegnatrice italiana Donatella Madrigal Danzi.

 

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