Premio Strega 2019, Antonio Scurati è il vincitore della LXXIII edizione

Antonio Scurati è il vincitore della LXXIII edizione del Premio Strega.

Nel suggestivo scenario del Ninfeo di Villa Giulia a Roma si è concluso lo spoglio dei voti che hanno decretato Antonio Scurati il vincitore della 73esima edizione del Premio Strega, il più prestigioso e conosciuto premio letterario italiano. Il suo M. Il figlio del secolo (Bompiani), un volume di oltre 800 pagine – primo di una trilogia – che ripercorre l’ascesa del Duce, dal fascismo delle origini sino all’efferato delitto Matteotti, ha totalizzato 228 voti. L’autrice votata dal circolo dei lettori della Dante, Benedetta Cibrario con Il rumore del mondo (Mondadori) è arrivata seconda con 127 voti; Marco Missiroli con Fedeltà (Einaudi) ha conquistato il terzo posto, 91 voti; quarta Claudia Durastanti con La straniera (La nave di Teseo), 63 voti; e infine Nadia Terranova con Addio fantasmi (Einaudi Stile libero), 47 voti. La giuria dei 660 aventi diritto era presieduta da Helena Janeczek, vincitrice della scorsa edizione con La ragazza con la Leica (Guanda) .

Per il decimo anno, da quando è entrata a far parte della giuria stregata, la Dante ha seguito lo spoglio dei voti in diretta. Il Comitato di Madrid, insieme agli altri Comitati che hanno partecipato al progetto La “Dante” al Premio Strega, ha avuto l’onore di assistere alla importante serata che è stata preceduta da una visita al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Condividiamo alcune foto dell’ evento:

Nella foto in alto, i rappresentanti di alcuni dei Comitati che hanno partecipato al progetto La “Dante” al Premio Strega insieme al Segretario Generale della Società Dante Alighieri.

Nel secondo scatto da destra l’autrice Dante, Bendetta Cibrario, seconda classificata al Premio Strega, con la Presidente della Dante di Madrid, Donatella Danzi, e Luciana Zollo, Dante Alighieri di Buenos Aires.

Nella foto, la storica urna creata da Mino Maccari (1898-1989) per la prima edizione del Premio Strega, nel 1947, e utilizzata per molti anni a venire, fino al 1980. L’urna consiste in una scatola di cartone con coperchio. Quest’ultimo è dipinto a gouache e presenta al centro una stretta apertura rettangolare per l’introduzione delle schede di voto. Con il colore rosso l’artista ha scritto a stampatello: “SE LA STREGA HA UNA SCOPA / LA LETTERATURA DEVE AVERE UNO SCOPO”.

Lungo i quattro lati esterni dell’urna si leggono le firme autografe dei vincitori del Premio Strega dal 1947 al 1980, corredate da alcune annotazioni quali l’anno, il titolo del libro e i voti ricevuti; in alcuni casi sono presenti anche il numero dei votanti e la somma del premio percepita in lire.

Se la strega ha una scopa la letteratura deve avere uno scopo. La famosa frase dell’urna creata da Mino Maccari è stata anche il titolo della mostra che il  MuseoNazionale Etrusco di Villa Giulia ha ospitato ospitato dal 3 al 21 luglio. La mostra è nata per valorizzare lo splendido lavoro di restauro, opera dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, che ha riportato l’ urna di voto alle sue condizioni originarie. Insieme all’urna sono state esposte 14 fotografie storiche del Premio, provenienti dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e dalla collezione privata di Giuseppe Garrera, risalenti al periodo in cui l’urna veniva utilizzata, e infine firmata ed esibita come trofeo dai vincitori del Premio, come Comisso, Arpino, Bassani, e molti altri.

LA DANTE AL PREMIO STREGA: IL VOTO VA A BENEDETTA CIBRAIO

Con il romanzo Il rumore del mondo (Mondadori) Benedetta Cibrario è l’autrice più votata dai comitati della Dante per l’edizione 2019 de La Dante al Premio Strega, la decima dell’iniziativa.
Il voto è stato espresso da 100 lettori-soci attivi presso i circoli di lettura dei comitati di Amman, Buenos Aires, Lussemburgo, Madrid, Benevento e Roma, già presenti nella scorsa edizione, e di Tripoli in Libano e Zagabria, aggiuntisi quest’anno alla cerchia dei giurati. Al secondo e al terzo posto si sono classificati Antonio Scurati (M. Il figlio del secolo, Bompiani) e Paola Cereda (Quella metà di noi, Perrone).

L’edizione di quest’anno ha visto l’espressione di un voto disomogeneo e lo spoglio è stato combattuto per la distribuzione delle preferenze all’interno di ogni circolo di lettori.

I tre libri, oltre a ricevere un voto valido per la designazione dei cinque finalisti, saranno protagonisti delle presentazioni che la Sede Centrale promuoverà nel corso dell’anno presso i comitati esteri che hanno preso parte alla giuria.

(dalla Sede Centrale) https://ladante.it/in-primo-piano/2849-la-dante-al-premio-strega-2019-il-voto-va-a-benedetta-cibrario.html

LA GIURIA DEL COMITATO DI MADRID VOTA IL PREMIO STREGA 2019

 

Giovedì 6 giugno si è riunita la giuria del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri per scegliere i finalisti al Premio Strega 2019.

La giuria è stata composta da: Chiara Cappuccio, Donatella Danzi, Rachele Facchi, Vicente González Martín, Mirella Marotta, Alberto Ojeda, Aldo Olcese, Marco Nicassio, Ángel Villarino. Non presenti alla riunione Salvatore Bartolotta e Marco Trombetta che hanno comunicato il loro voto al Segretario della giuria Iñigo Moré.

La riunione è stata presieduta da Donatella Danzi, Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, e si è svolta nel Palacio de Altamira, sede dell’Istituto Europeo di Design di Madrid, con l’appoggio della Direttrice Giuseppina Lara e la presenza di Simona Bonamici, Elisabetta Murgia e Claret Pontier e di Martina Barca e Roberto More Danzi del Comitato di Madrid SDA.

Ha assistito alla riunione anche il giornalista italiano Mauro Bafile, Direttore di “La voce d’Italia”, il quotidiano degli italiani in Venezuela fondato nel 1950 da Gaetano Bafile.

I 12 libri in lizza per  la LXXIII edizione del Premio Strega sono : Nero ananas (Voland) di Valerio Aiolli, Quella metà di noi (Perrone) di Paola Cereda, Il rumore del mondo (Mondadori) di Benedetta Cibrario, Di chi è questo cuore (La nave di Teseo) di Mauro Covacich, La straniera (La nave di Teseo) di Claudia Durastanti, Il risolutore (Rizzoli) di Pier Paolo Giannubilo, L’età straniera (Marsilio) di Marina Mander,  Lux (Neri Pozza) di Eleonora Marangoni, Città irreale (Ponte delle Grazie) di Cristina Marconi, Fedeltà (Einaudi) di Marco Missiroli,  Il figlio del secolo (Bompiani) di Antonio Scurati, Addio fantasmi (Einaudi) di Nadia Terranova.

Ogni giurato ha avuto l’occasione di esprimere il proprio punto di vista e di motivare la propria scelta.

Una prima osservazione è stata la comune presenza di Londra e della Gran Bretagna come ambientazione dei romanzi o provenienza degli autori stessi: il tema della Brexit, chiaramente, ha permeato anche le vite o la scrittura di molti degli autori in gara.

Durante la discussione c’è stato un lungo dibattito che ha contrapposto da un lato Lux della Marangoni e dall’altro Nero Ananas di Aliolli: la luce contro l’oscurità, figure semplici ma evocative di paesaggi di quiete contrapposte a scene di buio che attraversano gli oscuri meandri del potere. Alcuni giurati si sono così interrogati sul valore morale del loro voto e sulle necessità del nostro paese in tempi così incerti, sostenendo un bisogno di riportare luce all’Italia e dello scetticismo nel rivangare ancora ferite aperte della storia passata, come ad esempio, il fascismo e gli anni di piombo, temi trattati rispettivamente da Il figlio del secolo e Nero Ananas.

Nonostante ciò, la potenza evocativa della scrittura di Valerio Aliolli gli ha permesso a pieno titolo il primo posto, seguito a ruota da Lux di Eleonora Marangoni e da Il figlio del secolo di Antonio Scurati.

Questo voto costituisce le preferenze collettive del Comitato di Madrid che sono state  trasmesse alla Sede Centrale della Società Dante Alighieri e  che contribuiranno alla prima votazione per selezionare la cinquina dei finalisti al Premio Strega 2019. Dal 2009 la Società Dante Alighieri esprime uno dei voti collettivi che concorrono all’elezione della cinquina e del vincitore allo scopo di promuovere anche all’estero la conoscenza e la diffusione della letteratura italiana contemporanea. L’autore più votato dalla Dante riceverà in giugno a Roma un riconoscimento speciale e sarà ospite nei mesi successivi dei comitati coinvolti.

Ringraziamo il giornalista italiano Mauro Bafile, Direttore di La voce d’Italia

per l’articolo e il video realizzato.

Le foto sono di David Angulo

Il Comitato di Madrid nella giuria del Premio Strega 2019

Il Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri è stato scelto per il secondo anno consecutivo per prendere parte alla giuria internazionale della LXXIII edizione del Premio Strega, universalmente riconosciuto tra i premi letterari più prestigiosi d’Italia.

Dal 2009 anche la Società Dante Alighieri esprime uno dei voti collettivi che contribuiscono all’elezione della cinquina e del vincitore. Al fine di promuovere anche all’estero la conoscenza e la diffusione della letteratura italiana contemporanea, il voto viene affidato a lettori selezionati anche tra i comitati esteri.

La giuria del Comitato di Madrid, come nell’edizione passata, sarà composta da esperti in letteratura e lingua italiana, nonché da scrittori e giornalisti.

LIBRI CANDIDATI 2019

Nero ananas (Voland) di Valerio Aiolli

Quella metà di noi (Perrone) di Paola Cereda

Il rumore del mondo (Mondadori) di Benedetta Cibrario

Di chi è questo cuore (La nave di Teseo) di Mauro Covacich

La straniera (La nave di Teseo) di Claudia Durastanti

Il risolutore (Rizzoli) di Pier Paolo Giannubio

L’età straniera (Marsilio) di Marina Mander

Lux (Neri Pozza) di Eleonora Marangoni

Città irreale (Ponte delle Grazie) di Cristina Marconi

Fedeltà (Einaudi) di Marco Missiroli

Il figlio del secolo (Bompiani) di Antonio Scurati

Addio fantasmi (Einaudi) di Nadia Terranova