Nell’ambito della XXV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, si è svolta la presentazione degli Atti del V Convegno Internazionale di Glottodidattica Teatrale: un momento di incontro, riflessione e celebrazione del lavoro condiviso tra istituzioni, docenti, artisti e studiosi.
Alla cerimonia hanno preso parte alcuni dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte e tutti gli amici della Glottodidattica Teatrale, con cui condividiamo la passione per la formazione artistica, linguistica e culturale.
Le immagini di questa giornata testimoniano l’entusiasmo, la partecipazione e la collaborazione che continuano a dare vita a questo progetto internazionale, promosso dal Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Spagna e la partecipazione di prestigiose istituzioni italiane e spagnole: la Escuela Superior de Canto de Madrid, l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, l’Accademia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Fabbrica – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova, e dell’Università Complutense di Madrid
Il volume, curato da Donatella Danzi, raccoglie i contributi di importanti studiosi e professionisti del settore, tra cui Paolo Ernesto Balboni, Francesco Izzo, Serena Gamberoni, Matteo Pais, Cesare Scarton, Alessia Benenti, Francesco Torrigiani, Conchita Turina Gómez, Giovanni Tarasconi e Donatella Danzi, ai quali va il nostro più sentito ringraziamento per l’impegno e la preziosa collaborazione.
Un sincero grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo bellissimo percorso e che, con entusiasmo e dedizione, continuano a contribuire alla crescita di un dialogo culturale tra Italia e Spagna.
Sabato 18 ottobre 2025, alle ore 12:30, presso l’Escuela Superior de Canto de Madrid (Calle San Bernardo, 44), si terrà la presentazione degli Atti del V Convegno Internazionale di Glottodidattica Teatrale, dal titolo L’apprendimento delle lingue attraverso il teatro in musica. Omaggio a Giacomo Puccini.
Come è noto, il concetto di italofonia abbraccia una comunità ampia e
dinamica, composta non solo da chi parla l’italiano come lingua madre o
ufficiale, ma anche da coloro che lo studiano, lo insegnano, lo promuovono e vi
si riconoscono culturalmente.
In questa prospettiva, la pubblicazione degli Atti si inserisce pienamente
nel concetto di italofonia, come spazio culturale condiviso in cui la lingua
italiana, attraverso il teatro e la musica, diventa veicolo di incontro, di
apprendimento e di creazione artistica.
All’apertura dell’incontro porteranno i loro saluti istituzionali: Julio Alexis Muñoz Ortega, Direttore della Escuela Superior de Canto de Madrid, Margarita Borreguero Zuloaga, Coordinatrice dell’Unità Docente di Italiano dell’Università Complutense di Madrid, e Donatella Danzi, Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri.
Saranno inoltre presenti Isabel Puente Méndez, Segretaria Accademica della Escuela Superior de Canto de Madrid, e Cristina Coriasso Martín Posadillo, Professoressa dell’Università Complutense di Madrid.
Il volume raccoglie i contributi da importanti studiosi e docenti, tra cui, Paolo Ernesto Balboni, Decano del settore Didattica delle lingue moderne presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; Francesco Izzo, Direttore dell’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma; Serena Gamberoni, Responsabile dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova; Matteo Pais, Direttore Artistico dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino; Cesare Scarton, Direttore di Fabbrica – Young Artists Program del Teatro dell’Opera di Roma; Alessia Benenti, Professoressa di Lingua Italiana L2 al Teatro alla Scala di Milano; Francesco Torrigiani, Professore di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica e Dizione presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze; Conchita Turina Gómez, Professoressa emerita di Italiano Applicato al Canto presso la Escuela Superior de Canto de Madrid; Giovanni Tarasconi, Professore di Italiano Applicato al Canto presso la Scuola Reina Sofía di Madrid; e Donatella Danzi, Professoressa ordinaria di Italiano Applicato al Canto presso la Escuela Superior de Canto de Madrid e Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri.
“Questo volume è il risultato di un dialogo appassionato tra didattica, arte e creatività,” dichiara Donatella Danzi, curatrice del progetto. “È un omaggio al pensiero e alla sensibilità di Giacomo Puccini, ma anche a tutti coloro che credono nella forza educativa della scena. E, poiché si celebrerà nella XXV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, è anche un omaggio alla stessa italofonia dell’opera: una comunità nella quale i cantanti condividono un’esigenza imprescindibile, ossia quella di cantare e comunicare in lingua italiana.”
La copertina del volume, realizzata da Donatella Danzi Madrigal, raffigura l’immagine di Giacomo Puccini, simbolo e ispirazione del progetto, e riflette il desiderio di esplorare il legame profondo tra musica, teatro e parola che anima l’intero lavoro.
È importante segnalare che la giornata si aprirà con la Master Class del Prof. Francesco Torrigiani, docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica e Dizione presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, dal titolo “Dal testo alla vocalità: l’incarnazione della parola”, organizzata dalla Escuela Superior de Canto de Madrid (11:20-12:20).
L’incontro, a ingresso gratuito e aperto al pubblico su prenotazione,
rappresenta un’occasione per rinnovare il dialogo tra didattica, teatro e
musica e per celebrare un percorso di ricerca e collaborazione internazionale
che continua a crescere e a ispirare nuove esperienze formative.
Per informazioni e per prenotarvi scrivete a: info@ladantemadrid.com.
siamo lieti di informarvi che sono aperte fino al 25 ottobre le iscrizioni per la sessione di novembre 2025 del PLIDA. Gli esami PLIDA certificano la competenza in lingua italiana come lingua straniera e testano la capacità di usare la lingua a diversi livelli di complessità del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. La certificazione PLIDA è ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (decreto 18/10/2002) e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. I certificati PLIDA potete presentarli per richiedere la cittadinanza italiana, per richiedere il permesso di soggiorno CE di lungo periodo (o carta di soggiorno), per iscrivervi all’università e ottenere visti di studio.
Scatti e parole che hanno saputo dar forma alla presenza del Sommo Poeta nel nostro tempo.
Cari amici di LA DANTE MADRID,
Nel 703º
anniversario della morte di Dante Alighieri, abbiamo voluto rendere omaggio al
Sommo Poeta attraverso uno sguardo contemporaneo, affidato alle immagini e alla
sensibilità di chi ancora oggi ne riconosce la presenza nei luoghi vissuti,
osservati o immaginati.
Il
concorso fotografico “Nel riflesso di Dante” ha raccolto sguardi
intensi, personali, profondi: veri e propri riflessi della sua eredità
culturale e morale.
Abbiamo
ricevuto fotografie provenienti da tutto il mondo, da angoli noti e nascosti,
ciascuna accompagnata da parole che hanno saputo fondere memoria e attualità,
letteratura e paesaggio.
Ringraziamo
di cuore tutti i partecipanti, per l’entusiasmo, la cura e la passione
dimostrata.
Un
sentito grazie anche a chi ha seguito, condiviso e sostenuto l’iniziativa
attraverso i nostri canali. È grazie a questa comunità che Dante continua a
vivere, a parlare e a ispirare, anche a 703 anni dalla sua morte.
I cinque vincitori del concorso, a pari merito e in ordine di arrivo delle proposte, sono: Roberto More, Luna Piazza, Nicolas Bronzoni, Silvia Mendoza, Casa D’Italia Paraguaná
Dante, coscienza etica dell’umanità
di Roberto More
Passeggiando per le vie di
Parigi, in un angolo silenzioso di fronte al Collège de France, Dante si è
presentato ai miei occhi. Una sorpresa, una rivelazione.
Davanti alla statua di Jean-Paul Aubé ho ritrovato tutta la tensione morale della Commedia. Il gesto con cui Dante ritrae il mantello e calpesta la testa di Bocca degli Abati non è solo fisico: è simbolico, netto, profondamente umano. Le mani serrate, lo sguardo fermo, raccontano il rifiuto del tradimento e la dignità di chi sceglie di non contaminarsi e scoprire la verità. Tra lui e il dannato corre una linea invisibile, come un giudizio che sembra attraversare i secoli.
Che proprio una delle più alte istituzioni educative francesi abbia scelto di ospitare questo omaggio scultoreo a Dante, rende l’incontro ancora più significativo: un riconoscimento internazionale della sua forza intellettuale e morale.
Ho voluto catturare questa immagine perché restituisce Dante non
solo come poeta, ma come coscienza etica dell’umanità.
Testo e fotografia di Roberto More
Dante Alighieri a Busseto
di Luna Piazza
Nel cuore del piccolo paese di
Busseto, in Provincia di Parma, si trova il Museo di Casa Barezzi, luogo
importante per la zona che richiama turisti.
Qualche giorno fa, girando per il
paese ho deciso di visitare questo museo e guardandomi intorno non ho potuto
che notare sul soffitto il ritratto di Dante Alighieri e a quel punto ho subito
scattato una fotografia.
Mi sono resa conto di quanto il territorio che ci circonda sia ricco di cose da scoprire e apprezzare.
Testo e fotofrafia di Luna Piazza
Dante a Firenze
di Nicolas Bronzoni
Oggi ero a Firenze e, camminando
per il centro, mi sono fermato davanti al Duomo. Lì si trova la statua di Dante
Alighieri. Mi ha colpito il modo in cui domina la piazza, come se osservasse
ancora la sua città con orgoglio. Ho pensato a quanto Firenze abbia significato
per lui e a quanto lui significhi ancora per noi.
Ho deciso di fotografarla: un
piccolo omaggio a un grande poeta, in un luogo dove il passato sembra sempre
vivo
Testo e fotografia di Nicolas Bronzoni
Siguiendo el Rastro de Dante
di Silvia Mendoza
En la Casa de Italia de Maracay,
Venezuela, las personas que habitan en esta ciudad encuentran una parte
importante de Italia. No solo se reúnen allí italianos y sus descendientes,
sino también amigos y demás personas interesadas en conocer más del país donde
vio la luz Il Sommo Poeta.
En este lugar se encuentra una
puerta al mundo y sabiduría de Dante: la Sociedad Dante Alighieri de Maracay. Y
en ese mismo sitio existe un corredor al aire libre donde se encuentran bustos
y alto relieves de algunos italianos ilustrísimos. Si bien es un pasillo, es un
sitio especial; se llama Viale degli Ilustri.
En la Viale hay un altorrelieve
de Dante Alighieri. A mi parecer, ahí se encuentra parte de su alma. Cuando
paso por ahí siento que me lleno de su sabiduría y poética. Si bien vienen
imágenes de esas grandes personas al pasar por allí, son las líneas de Dante
las que me llenan.
“No fuisteis criados para vivir
como bestias, sino para seguir en pos de la virtud y la sabiduría”, decía
Ulises en su Canto XXVI del Inferno. Y Dante, en su infinita sabiduría, curtida
y nutrida por una vida de dolores y diversos eventos increíbles, decía en ese
oscuro rincón que debemos vivir como sabios y virtuosos, buscando siempre el
Saber, la luz, la belleza, honrando así nuestra naturaleza.
Creo firmemente que hay Ilustri
no solo en esa Viale, sino también en los salones y pasillos de la Sociedad
Dante Alighieri. Ahí busqué y encontré parte de la sabiduría, ahí dejaba parte
de la bestialidad del mundo para salir llena de luces y conocimientos, y
poesía, y también virtud.
Una parte del Poeta vive ahí; nos
ilumina a todos los que seguimos su rastro.
Foto e testo di Silvia Mendoza
Dante nel Cuore dei Caraibi: Un Angolino d’Italia a Paraguaná
di Casa D’Italia Paraguaná
Nel bel mezzo di Punto Fijo, nello stato di Falcón, c’è un pezzettino d’Italia che profuma di storia, identità e orgoglio: la Casa D’Italia Paraguaná. Più che un semplice centro culturale, questo posto è un rifugio per la comunità italo-venezuelana, dove si mescolano i ricordi di una terra lontana con le radici profonde messe giù in terra Venezuelana. Al suo interno, brilla una chicca un po’ nascosta ma con un gran significato: la Piazza Dante Alighieri.
Intitolata al Sommo poeta
fiorentino, la Piazza non è solo un omaggio a un personaggio storico, ma un
ponte spirituale e culturale che lega generazioni di italiani ai loro antenati.
Dante Alighieri, l’autore della Divina Commedia, è considerato il padre della
lingua Italiana e uno dei giganti della letteratura di tutti i tempi. Il suo
lavoro non solo ha “ufficializzato” il toscano come base
dell’italiano moderno, ma ha anche colto la complessità dell’animo umano, il
desiderio di giustizia, l’amore, l’esilio e la ricerca spirituale, temi che risuonano
forte nell’esperienza di chi emigra.
Per gli italiani arrivati in
Venezuela — molti di loro in cerca di nuove opportunità dopo la Seconda Guerra
Mondiale — Dante era più che letteratura: era un simbolo di identità, di unità
culturale e di forza d’animo. Erano tempi in cui portarsi dietro una copia
sciupata della Divina Commedia era anche un modo per non scordarsi chi erano e
da dove venivano. In questo contesto, costruire una Piazza dedicata a Dante
alla Casa D’Italia di Paraguaná è una dimostrazione di orgoglio e di memoria
condivisa.
La Piazza Dante Alighieri, con la
sua atmosfera tranquilla e la sua aria artistica, è un luogo per pensare, fare
poesia e chiacchierare tra culture diverse. Circondata da panchine, giardini e
simboli che richiamano l’eredità Italiana, la Piazza diventa un posto dove
l’italianità non è malinconia, ma una presenza viva. Lì, sotto il sole dei
Caraibi, lo spirito di Dante non rappresenta solo la grandezza del passato, ma
anche quanto siano attuali i valori umanisti che vanno oltre ogni confine.
Questo piccolo “santuario”
culturale a Paraguaná non rende solo omaggio a Dante come persona, ma anche
come simbolo della diaspora Italiana, della ricchezza che gli immigrati hanno
portato alla società Venezuelana. Ad ogni evento culturale, ogni festa
patriottica o ogni pomeriggio di chiacchiere, la Casa D’Italia e la sua Piazza
ribadiscono il legame indissolubile tra due mondi: Italia e Venezuela.
Insomma, la Piazza Dante
Alighieri non è solo un tributo al poeta eterno. È un posto dove l’anima
dell’Italia respira, dialoga e fiorisce in terra Venezuelana. Un promemoria
che, anche se il corpo si allontana dalla patria, lo spirito — come quello di
Dante — trova sempre un posto dove rimanere.
Testo e foto di Casa D’Italia
Paraguaná
Congratulazioni ai vincitori, che con il loro sguardo hanno saputo restituire l’eco viva di Dante nel nostro presente.
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Intervista a Dante Rampini: traduttore della Divina Commedia in lingua parmigiana
di Martina Conforti e Luna Piazza
Quali sono state le difficoltà principali nel tradurre un’opera così complessa? Per tradurre occorre conoscere, e la prima difficoltà, alla mia età, è stata studiarla nei due sensi: laico e religioso, attraverso due specifiche pubblicazioni e due distinti commenti. E’ stata per me la lettura giusta. Senza quella non avrei potuto cogliere il lato profondo dell’opera. La seconda è stata quella di elevare il dialetto all’altezza del volgare fiorentino, sapendo che per Dante, il parmigiano, era un dialetto “orrendo” . Ho così dovuto impegnarmi molto perché il dialetto non è parallelo all’italiano e per raggiungere lo scopo del giusto senso, ho perseguito vie indirette e trasversali, penso con simile impatto gergale richiesto dall’autore.
È riuscito a fare tutto da solo, oppure ha chiesto aiuto a qualcuno? Si ho fatto tutto da solo, riscrivendola a mano libera dall’inizio alla fine; a sinistra del quaderno in italiano e a destra in dialetto parmigiano, questo dal 2019 al 2024. Nel 2025 dopo l’intervista alla Gazzetta di Parma, la Consulta per il Dialetto Parmigiano, mi ha chiesto, dopo averne presa visione, di correggere le accentazioni delle vocali O/EA/ in quanto anche il dialetto non ha uniformità di accentazioni (es: la O ne ha 4) e quindi di fonalità diverse, per cui la lettura deve essere corretta. Cosa che sto facendo in questo periodo insieme a loro: io correggo e loro controllano.
Ha cercato di mantenere le rime e la metrica o ha preferito dare priorità al significato? Ho mantenuto la disposizione del testo Dantesco (e non potevo fare diversamente) sia per la rima incatenata sia per le terzine mantenendone (con le enormi difficoltà sopra citate) il significato. Unica licenza poetica è quella di dare in certi passaggi (es.: canto V ) un po’ di parmigianità al testo.
Pensa che il dialetto possa ancora avere un ruolo attivo nella cultura di oggi? Si anche per questo (riscriverla in parmigiano-parmense) non può che essere un fatto culturale, che può servire ad avvicinare i giovani (soprattutto i nuovi giovani ) al loro dialetto, (come per la poesia) anche in età pre o scolare; o per comprenderla meglio per chi a scuola, (conoscendolo un po’) la studia come materia; e poi: come ci si puo definire “parmigiani” se non si conosce quello che ti distingue da un reggiano o piacentino? Oggi è per me, anche un importante elemento di integrazione dei nuovi italiani di Parma.
C’è verso o un canto a cui è particolarmente affezionato? Può citarlo? Sì, il primo (i suoi timori e l’incontro con Virgilio) e il quinto dell’inferno (l’incontro con Francesca e Paolo) che in parmigiano non perdono nulla del pathos di quella paura, ansia, soddisfazione e tragedia ). Ma anche altri nel Purgatorio e Paradiso.
Dove si può trovare la sua traduzione? È pubblica, disponibile online? O sta cercando qualcuno che pubblichi la sua opera? La ” pubblicazione” doveva partire in questo periodo, ma tutto è fermo perché il testo “completo” è in fase di riscrittura per le ragione sopra descritte. La casa editrice è d’accordo, meglio correggere prima che poi. Sto invece cercando un finanziatore/filantropo ( Associazione, Fondazione, Società, Privato) che mi dia una mano concreta, perché l’opera in se può essere costosa e il mercato dialettale è territoriale e quindi limitato e difficilmente è in grado di coprirne i costi.
Se dovesse descrivere in poche parole, cos’è per lei il dialetto parmigiano, cosa direbbe? Fin da bambino (allora si nasceva in casa) si masticava il dialetto con il latte, il pane e in strada con i compagni di giochi e di scuola, per cui per me il dialetto è stata la mia prima e reale identità, riconosciuta da tutti come io riconoscevo quella degli altri nati e cresciuti nei borghi che ci hanno visto piangere, ridere e crescere. (oggi via Dalmazia, Borgo Valorio, Via Corso Corsi, Via Saffi, Borgo delle Colonne e Borgo Retto e la Parochja ‘d San Bendètt).